Museo & territorio

Il rinnovo del prestito dell'ex voto in ladino

A volte le opere custodite nei Musei permettono di far emergere piccoli spaccati della vita quotidiana dei secoli passati. È questo il caso di un ex voto risalente al 1855 che il Museo Diocesano ha concesso in prestito per l’esposizione permanente presso il Museo Ladino di Fassa. 

Il notevole interesse dell'opera proviene dall’iscrizione esplicativa interamente in ladino fassano: in alto, accanto all’immagine della Madonna accompagnata da San Giovanni Battista, si legge “Pa aer tgiapa grazia” (ora si direbbe “per grazia ricevuta”), mentre ai piedi della casa colpita dal fulmine viene spiegato l’accaduto: “L dì 27 d’aost 1855 l’è sutà xu la saeta xu par la tgiasa de Loixio Cigolla ‘ndana che dutte le parsone de famiglia le era la ite ei ’nlongia botgia de fornél é na creatura te tgiasa da fech. La saeta la é xita te fornel e te tgiasa da fech mo par miracol no la ge ha fat nia a nesugn”, ovvero “Il giorno 27 d’agosto 1855 è caduto il fulmine sulla casa di Luigi Cigolla mentre tutte le persone della famiglia erano all’interno e accanto al fornel (la cucina economica a legna) si trovava un neonato, in cucina. Il fulmine è entrato nel fornel e in cucina ma per miracolo non ha fatto nulla a nessuno”.

Si tratta del più antico ex-voto con iscrizione in ladino fassano di cui siamo a conoscenza ed alcuni particolari permettono di circoscrivere l’area di provenienza all’attuale comune di San Giovanni di Fassa / Sèn Jan, sia per la variante locale del ladino, sia per il cognome dell’offerente, diffuso in quella zona, e per finire anche per la presenza di San Giovanni Battista, patrono della Pieve di Fassa, che dà anche il nome alla località circostante ed ora all’intero comune.

Il rinnovo di questo prestito è l'occasione per riscoprire la curiosa storia di un'opera e rinsaldare la collaborazione con il territorio.