Il Museo della Quarantena è un’iniziativa che racconta le lunghe settimane del lockdown attraverso gli oggetti che hanno accompagnato (e talvolta salvato) le persone in questo distopico momento della nostra storia. La raccolta, lanciata agli inizi di maggio attraverso i social dell’istituzione, è cresciuta rapidamente grazie al contributo delle persone ed è diventata a tutti gli effetti un museo virtuale che annovera più di centosessanta opere diverse, provenienti da tutta Italia.
Nel Museo della Quarantena – visitabile al sito http://opere.lockdownmuseum.it/ – si trovano le fotografie di oggetti (ma anche di animali, piante, luoghi, persone e cibi) che sono stati utili, consolatori, di conforto, di compagnia o semplicemente ‘simbolo’ della quarantena. Le fotografie sono state inviate al Museo Diocesano Tridentino da tantissime persone di tutte le età, che con entusiasmo e fantasia hanno partecipato all’iniziativa, permettendo al Museo della Quarantena di prendere forma in pochissimi giorni. Ogni immagine è accompagnata da una breve didascalia indicante autore dell'oggetto scelto, data di realizzazione dello stesso, stato di conservazione e soprattutto il motivo della scelta, ovvero il significato assunto dall’oggetto in relazione all'esperienza del lockdown.
Con queste informazioni la curatrice del progetto, Lorenza Liandru, ha compilato una scheda dell’opera, adottando per oggetti di uso comune le formule normalmente applicate alle opere d’arte. La raccolta è varia ed estremamente interessante: ci sono libri, scarpe, cappelli, puzzle, film, dipinti, animali, orologi, cavatappi, giochi, cibi, piante e fiori, abiti….