Bottega sudtirolese

Sportello di polittico con Ultima cena e San Martino che resuscita un catecumeno
primo quarto del XVI secolo
Il pezzo doveva far parte dell'antico altare maggiore della chiesa di San Martino a Livo, di cui è attualmente l'unico frammento superstite. Particolarmente interessante sotto il profilo iconografico è l’episodio dell’Ultima cena: l’apostolo traditore, Giuda, siede un po’ in disparte, a sinistra e al di qua del tavolo. Egli è tratteggiato secondo i classici attributi associati al suo personaggio: avvolto in un’ampia veste gialla, colore che indica la marginalità, è colto nel momento in cui Satana, sotto forma di piccolo diavolo, entra nella sua bocca, efficace traduzione visiva delle parole dell’evangelista Giovanni: “E intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda Iscariota, figlio di Simone. E allora, dopo quel boccone, Satana entrò in lui” (Gv 13,27). 
Lo stile della tavola denota l’influenza della cultura bolzanina di Georg Arzt.

tempera su tavola
Provenienza: Livo, chiesa di San Martino
inv.  1624