Bottega di Daniel Mauch (?)

Presunto martirio di Simone Unferdorben (Simonino da Trento)
1500-1510 circa

Il rilievo era inserito nella predella del monumentale altar maggiore a portelle della chiesa dei Santi Pietro e Paolo a Trento. L'opera raffigura il presunto martirio di Simone da Trento, conosciuto a livello popolare con il diminutivo di ‘Simonino’. Il caso del Simonino è uno dei più noti e studiati episodi di presunto omicidio rituale. Nella primavera del 1475, all’epoca dell’episcopato del principe vescovo Johannes Hinderbach (1466-1486), il corpo di Simone, fanciullo di due anni figlio di un conciapelli appartenente alla comunità tedesca,fu rinvenuto in una roggia della città di Trento. Sulla base di radicati pregiudizi antiebraici la morte del bambino fu attribuita ai membri della locale comunità ebraica, che furono successivamente processati e giustiziati. Il corpo del fanciullo fu invece collocato nella chiesa di San Pietro e la devozione popolare nei confronti del Simonino crebbe velocemente, nonostante i dubbi del papa e dei legati inviati per accertare la realtà dei fatti. Da parte sua il principe vescovo Hinderbach sostenne la realtà dell’omicidio rituale, radicando così il mito nel sistema di credenze e superstizioni popolari. In seguito ai lavori del Concilio Vaticano II (1962-1965) e ad importanti studi di intellettuali locali, la Chiesa promosse l’abolizione del culto del Simonino, ponendo fine nel 1965 ad una delle pagine più buie della storia locale.

 

intaglio policromo; cm 79 x 109

Trento, Museo Diocesano Tridentino, inv. 3016

provenienza: Trento, chiesa San Pietro